Non ci sono spettacoli legati a questo evento.

LA SECONDA VIA

90 min

Genere: Drammatico

Lingua: Italiano

Regia: Alessandro Garilli

Con: Nicola Adobati, Simone Coppo, Giusto Cucchiarini, Ugo Piva, Matteo Ramundo, Stefano Zanell, Melania Dalla Costa, Neri Marcorè

Critica A più di settanta anni dalla Ritirata di Russia, noi italiani non possediamo ancora un'iconografia filmica su questo tragico evento. In un’epoca in cui cinema e televisione hanno il potere di colonizzare il subconscio di un popolo e di modellarne la memoria visiva, la mancanza di immagini inizia a produrre dei paradossi evidenti. Diviene sempre più frequente incontrare giovani persone che abbiano nozione del conflitto vietnamita poiché possiedono riferimenti derivati da film come Il Cacciatore (1978), Apocalypse Now (1979), Platoon (1986), Hamburger Hill (1987) o Full Metal Jacket (1987), e che non sappiano nulla su tragedie che hanno colpito più da vicino il proprio popolo. Ma l'urgenza narrativa di questo film nasce da ragioni più intime, che hanno a che vedere con la sofferenza di chi ha compiuto questo surreale cammino e che mi hanno portato a scrivere, come amo pensare, più che un film di guerra, un film di uomini nella guerra. La sceneggiatura sposa, sin nella struttura, il tema della «perdita della concezione del tempo», fulcro drammatico dell’opera.

Gennaio 1943, Fronte Russo. La compagnia 604 si trova costretta ad attraversare la steppa per sfuggire all’accerchiamento nemico. Quando sopraggiunge la notte, però, di tutta la 604 non rimangono che sei Alpini più un mulo, che avanzano in silenzio, sotto una neve incessante, mentre la temperatura tocca i 40 sottozero.
L’esasperante cammino, compiuto in quel deserto bianco, spinge gli uomini a perdere la percezione del tempo e, passo dopo passo, li porta a rifugiarsi in una dimensione onirica dove esiste una“ seconda via” fatta di sogni, incubi e ricordi. Una lunga notte di guerra e un viaggio nell’umano, fra balke, boschi, laghi di montagna, villaggi infuocati, spiagge innevate e campi di grano.

90 min

Genere: Drammatico

Lingua: Italiano

Regia: Alessandro Garilli

Con: Nicola Adobati, Simone Coppo, Giusto Cucchiarini, Ugo Piva, Matteo Ramundo, S...

Critica A più di settanta anni dalla Ritirata di Russia, noi italiani non possediamo ancora un'iconografia filmica su questo tragico evento. In un’epoca in cui cinema e televisione hanno il potere di colonizzare il subconscio di un popolo e di modellarne la memoria visiva, la mancanza di immagini inizia a produrre dei paradossi evidenti. Diviene sempre più frequente incontrare giovani persone che abbiano nozione del conflitto vietnamita poiché possiedono riferimenti derivati da film come Il Cacciatore (1978), Apocalypse Now (1979), Platoon (1986), Hamburger Hill (1987) o Full Metal Jacket (1987), e che non sappiano nulla su tragedie che hanno colpito più da vicino il proprio popolo. Ma l'urgenza narrativa di questo film nasce da ragioni più intime, che hanno a che vedere con la sofferenza di chi ha compiuto questo surreale cammino e che mi hanno portato a scrivere, come amo pensare, più che un film di guerra, un film di uomini nella guerra. La sceneggiatura sposa, sin nella struttura, il tema della «perdita della concezione del tempo», fulcro drammatico dell’opera.

Gennaio 1943, Fronte Russo. La compagnia 604 si trova costretta ad attraversare la steppa per sfuggire all’accerchiamento nemico. Quando sopraggiunge la notte, però, di tutta la 604 non rimangono che sei Alpini più un mulo, che avanzano in silenzio, sotto una neve incessante, mentre la temperatura tocca i 40 sottozero.
L’esasperante cammino, compiuto in quel deserto bianco, spinge gli uomini a perdere la percezione del tempo e, passo dopo passo, li porta a rifugiarsi in una dimensione onirica dove esiste una“ seconda via” fatta di sogni, incubi e ricordi. Una lunga notte di guerra e un viaggio nell’umano, fra balke, boschi, laghi di montagna, villaggi infuocati, spiagge innevate e campi di grano.
Non ci sono spettacoli legati a questo evento.
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