PROSSIMO TUO - HOTEL MILANO

Durata: 100 min

Lingua: Italiano
Regia: Pasquale Marrazzo
Con: Michele Costabile, Jacopo Costantini, Luisa Vernelli Lucia Vasini, Rossana Gay, Antonio Rosti
Critica Questo film nasce dall’esigenza di raccontare l’abuso psicologico e fisico che un giovane omosessuale, nella quasi totalità dei casi, ha subìto almeno una volta nella vita. La scelta di creare una vera produzione indipendente, nasce dal desiderio di liberare fino in fondo il processo creativo che, solitamente, nelle produzione pseudo indipendenti, viene, per motivi vari, soffocato. La fotografia e la messa in scena in generale sono la cifra di un risultato costruito o, se vogliamo, decostruito, per mostrare l’umano senza filtri e inganni gettato nella sua dimensione contingente, fatta di inadeguatezze e soprattutto di manchevolezza. La macchina da presa è libera come lo sono i personaggi che insegue e, i personaggi, liberano la macchina da un percorso estetizzante che altrimenti la costringerebbero a codificare un racconto, destituendola dalla libertà dell’occhio che la muove stando al servizio di un emotività intuitiva.
di essere al mondo e lo trovano nell’amore che l’uno
nutre per l’altro.
Una corsa contro il tempo li tiene incatenati al loro
destino. I due protagonisti vengono bullizzati da un
gruppo di ragazzi che si imbattono nella loro esistenza
rendendola impossibile. I due però non ci stanno e
li sfidano, fino a che, un giorno, i bulli si organizzano
e bloccano Luca massacrandolo di botte fino a farlo
finire in ospedale in fin di vita.
Da quel momento nulla è come prima e l’amore che
lega i due giovani si trasforma in un rapporto di potere
e di rancore dei genitori di Luca nei riguardi di Riki.

100 min
Lingua: Italiano
Regia: Pasquale Marrazzo
Con: Michele Costabile, Jacopo Costantini, Luisa Vernelli Lucia Vasini, Rossana Ga...
Critica Questo film nasce dall’esigenza di raccontare l’abuso psicologico e fisico che un giovane omosessuale, nella quasi totalità dei casi, ha subìto almeno una volta nella vita. La scelta di creare una vera produzione indipendente, nasce dal desiderio di liberare fino in fondo il processo creativo che, solitamente, nelle produzione pseudo indipendenti, viene, per motivi vari, soffocato. La fotografia e la messa in scena in generale sono la cifra di un risultato costruito o, se vogliamo, decostruito, per mostrare l’umano senza filtri e inganni gettato nella sua dimensione contingente, fatta di inadeguatezze e soprattutto di manchevolezza. La macchina da presa è libera come lo sono i personaggi che insegue e, i personaggi, liberano la macchina da un percorso estetizzante che altrimenti la costringerebbero a codificare un racconto, destituendola dalla libertà dell’occhio che la muove stando al servizio di un emotività intuitiva.
di essere al mondo e lo trovano nell’amore che l’uno
nutre per l’altro.
Una corsa contro il tempo li tiene incatenati al loro
destino. I due protagonisti vengono bullizzati da un
gruppo di ragazzi che si imbattono nella loro esistenza
rendendola impossibile. I due però non ci stanno e
li sfidano, fino a che, un giorno, i bulli si organizzano
e bloccano Luca massacrandolo di botte fino a farlo
finire in ospedale in fin di vita.
Da quel momento nulla è come prima e l’amore che
lega i due giovani si trasforma in un rapporto di potere
e di rancore dei genitori di Luca nei riguardi di Riki.