LASCIATEMI MORIRE RIDENDO
Durata: 71 min

Genere: Documentario
Lingua: Italiano
Regia: Massimiliano Fumagalli
Critica Stefano amava la vita, ed è proprio per questo che ha scelto di metterla in discussione. I suoi occhi, pieni di rabbia e di orgoglio, raccontano molto più della sua malattia: raccontano la lucidità, la forza e la brillantezza di un uomo che ha deciso di morire ridendo. Un documentario che ci mette di fronte alle domande più essenziali: Chi siamo? Cosa significa davvero vivere? E soprattutto... quando possiamo dire di essere liberi di scegliere come morire?
Una storia personale che diventa universale, un viaggio lucido e struggente nel cuore del dibattito sul fine vita. Stefano aveva deciso da tempo. Ma, contrariamente a tanti altri, ha scelto di non fuggire in Svizzera. È rimasto in Italia per combattere una battaglia civile e umana, portando avanti con dignità e ironia una richiesta di libertà profonda, radicale, coraggiosa.
Il documentario segue il delicato equilibrio tra il desiderio di vivere e l’oppressione della malattia degenerativa che lo consumava.
Attraverso interviste intense – alla sorella, a figure religiose e a esponenti del mondo dell’attivismo – e con uno stile che fonde osservazione documentaristica e sguardo teatrale, il film ci conduce nei giorni di Stefano, nei suoi silenzi e nelle sue parole, nei suoi
dubbi e nei suoi sogni.

71 min
Genere: Documentario
Lingua: Italiano
Regia: Massimiliano Fumagalli
Critica Stefano amava la vita, ed è proprio per questo che ha scelto di metterla in discussione. I suoi occhi, pieni di rabbia e di orgoglio, raccontano molto più della sua malattia: raccontano la lucidità, la forza e la brillantezza di un uomo che ha deciso di morire ridendo. Un documentario che ci mette di fronte alle domande più essenziali: Chi siamo? Cosa significa davvero vivere? E soprattutto... quando possiamo dire di essere liberi di scegliere come morire?
Una storia personale che diventa universale, un viaggio lucido e struggente nel cuore del dibattito sul fine vita. Stefano aveva deciso da tempo. Ma, contrariamente a tanti altri, ha scelto di non fuggire in Svizzera. È rimasto in Italia per combattere una battaglia civile e umana, portando avanti con dignità e ironia una richiesta di libertà profonda, radicale, coraggiosa.
Il documentario segue il delicato equilibrio tra il desiderio di vivere e l’oppressione della malattia degenerativa che lo consumava.
Attraverso interviste intense – alla sorella, a figure religiose e a esponenti del mondo dell’attivismo – e con uno stile che fonde osservazione documentaristica e sguardo teatrale, il film ci conduce nei giorni di Stefano, nei suoi silenzi e nelle sue parole, nei suoi
dubbi e nei suoi sogni.